Nel dibattito conseguente ad un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore riguardo nuovi bandi di Concorsi per Ricercatore che disattendono il DM del 28 luglio 2009, vogliamo segnalare l'intervista de La Stampa al Ministro Gelmini, pubblicata l'altroieri. Diversi altri articoli in questi giorni riportano al riguardo l'attività meritoria dell'APRI, Associazione Precari della Ricerca Italiani (qui il sito e qui il blog), nel segnalare le falle e le non applicazioni del DM.
Il titolo dell'intervista su La Stampa è "Gelmini: la Riforma funziona".
Ci chiediamo innanzitutto cosa voglia dire "riforma". Se con questo termine si intende la modifica del sistema di reclutamento -e cioè il DDL più volte annunciato- questo è di là da venire. Dopo diversi rinvii (era stato annunciato per la primavera 2009), il Ministro ha detto "in autunno". Restiamo in attesa, quindi.
Se invece si intende il DM del 28 luglio 2009 sulla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni nei concorsi da ricercatore, purtroppo questo si è rivelato per lo meno discutibile (vedere ad esempio i commenti del post precedente). Non è nient'altro che una riproposizione fumosa di quello che c'è sempre stato, nei verbali di qualsiasi vecchio concorso, alla prima pagina: "definizione dei criteri di valutazione". Il semplice elenco dei criteri, come fatto nel DM, senza attribuzione di pesi o punteggi, spiana le porte all'arbitrio della commissione, libera di dare un punteggio maggiore alla partecipazione ad un congresso (!) rispetto ad un articolo su Nature. E poi, come segnalato, non viene applicato in un gran numero di concorsi banditi successivamente.
Se per "riforma" si intende invece la nuova procedura di composizione delle commissioni, e cioè sorteggio post-elezione dei membri della commissione (elezione, ricordiamo, in numero triplo rispetto alle necessità), mancano decreti attuativi che ne regolino lo svolgimento. Inoltre, come segnalato qualche post fa, per molti settori mancano i numeri, e ci saranno sicuramente problemi applicativi e allungamenti dei tempi. Infine, il fatto che siano passati quasi due anni dal bando di alcuni concorsi (nonchè il cambio delle regole a bando già pubblicato) potrebbe aprire le porte a valanghe di ricorsi. C'è addirittura chi auspica, non a torto, la riapertura dei termini per quei concorsi.
Quindi, di quale "riforma" stiamo parlando? E, soprattutto, perchè il Ministro dice che la riforma "funziona"? E' un giudizio perlomeno prematuro.
Vogliamo comunque segnalare un paio di risposte del Ministro alla giornalista Flavia Amabile della Stampa.
Sul blocco della macchina concorsuale segnalata dalla giornalista, il Ministro risponde: "E’ una questione procedurale. C’è stato un allungamento dei tempi per una serie di responsabilità congiunte, ma ora stiamo cercando di intervenire per rimettere in moto il più in fretta possibile la macchina dei concorsi".
Su merito e qualità (in relazione al proliferare di"docenti gratis"), il Ministro afferma: "L’università verso cui vogliamo andare prevede solo professori ordinari"
Solo professori ordinari?
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mercoledì 9 settembre 2009
La "riforma" del Ministro Gelmini
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